by Luigi Speranza for "Gli Operai" jlsperanza@aol.com
Rec. YouTube, T. Schipa
Recit.
Ah, quale sguardo strano
piu tenero di me questo vegliardo
a consolar pervenne
l'infelice fanciulla
indovinai
di quel core l'arcan
dalle sua labbra
il nome mio sfuggia.
----
I
ah, non credevi tu nel vergin tuo candore
che l'innocente ardor
ond'era accesa in sen,
potesse un di mutarsi
nel piu fervente amore
e perturbare il corso
del viver suo seren
--- sel del fior
gli smunti colori
oggi tu brami
ravvisare ancor.
--- almo april,
dagli un bacio che l'irrori
dagli, o mio cor,
un sospiro d'amor.
II
ahi, che le chieggo invano
un detto, un solo accento
de' mali suoi l'arcan
non posso penetrar
lo guardo mio la turba
e l'empie di sgomento
la fanno i detti miei
dirotta lagrimar.
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