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Gli Operai

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Wednesday, June 8, 2011

Crimi, da Paterno -- Ignazio Garra, 1922.

Giulio Crimi non è atteso solamente a Paternò.

Per i borghi e i paesi sparsi lungo la strada Catania-Paternò la notizia s'è sparsa rapidamente.

Così al passaggio delle automobili che portano artisti, inviati e stampa, sono scoppiettii di dimostrazioni di simpatia improvvisate con quella spontaneità e franchezza che sono le caratteristiche più simpatiche delle nostre popolazioni.

L'anima buona della folla anonima, il sentimento di ammirazione di questi modesti e laboriosi lavoratori, si manifestano con tutti i piccoli segni di un'ingenuità quasi primitiva.

L'eco dei successi di Crimi, è arrivata anche ai loro cuori che ieri hanno vibrato d'intima commozione.

E sono stati, lungo il viaggio, incontri di visi protesi a guardare, a vedere da vicino il «grande tenore»; sono stati sussurrii a fior di labbro che volevano dire tante cose, che esprimevano un'infinita ammirazione col trillo delle sillabe scandite quasi con paura di arrecare molestia all'artista. E l'artista, chiuso nella sua automobile, nella cerchia degli affetti famigliari, sorridea, modesto e buono...

E sorride anche d'attorno la natura, in una festa di colori e di canti, nel tramonto calmo e sereno.

Che letizia in cuore! E come il pensiero corre lontano perseguendo i fantasmi di un sogno di pura poesia... tra uno sbalzo e l'altro della veloce 24 cavalli che la mano di un giovane guida con encomiabile valentia.

A Paternò

E siamo già a Paternò. Imbrunisce. Partiti da Catania alle ore 18, sono le 19 e minuti quando, precedendo — com'è... diritto di stampa — di poco le altre automobili, facciamo il... trionfale ingresso in paese, — «Cca è, cca è ».

La notizia passa di bocca in bocca, la gente si fa ai balconi e alle finestre, con canestri di fiori, scoppiano applausi, la folla che attende alle prime case del paese dà in un evviva, la musica; attacca le prime note della marcia reale.

Siamo... commossi di tanto onore, ma dobbiamo dichiarare... per debito di lealtà, che non mancò a noi di far comprendere l'equivoco cui avevamo dato luogo involontariamente.

Crimi non tarda ad arrivare. Ecco già la sua automobile spuntare lontano tra un nugolo di polvere.

E allora avviene l'indescrivibile, quello che affidiamo alla immaginazione dei lettori. Noi non possiamo raccontare quello che non si racconta. Siamo rimasti storditi, confusi, travolti dalla fiumana di popolo plaudente accanto a Giulio Crimi — cui era vivo alla mente il ricordo di tante e tante dimostrazioni di ammirazione, ma nessuna delle quali riusciva al suo cuore più cara ed affettuosa di quella che lo attorniava.

Sono centinaia di braccia che applaudono, centinaia di bocche che gridano il suo nome, centinaia di cuori che palpitano di ammirazione, centinaia di cesti che vuotano sul suo cammino fiori freschi ed olezzanti.

Tutta Paternò è accanto al suo figliuolo, nell'ora ch'Egli ritorna ad essa colmo di onori e di successi, artista magnifico e superbo.

E Giulio Crimi ne è vivamente commosso, e risponde con cenni del capo, col sorriso che sempre fiorisce sulle sue labbra.

Dire in che condizioni si svolge il tragitto che ci porta al Municipio è impossibile. Come pure a stento si è riusciti a sottrarre il cantante illustre... al soffocamento cui voleva sottoporlo nella effusione del suo entusiasmo la folla.

Il ricevimento al Municipio

Al Municipio viene offerto, dalla gentilezza dell'Amministrazione Comunale, un ricevimento. Qui riusciamo a notare qualche nome... Segniamo così gli assessori Lojacono, Pulvirenti, Caruso, Sparpaglia, il segretario comunale Sinatra, l'avv. Impallomeni per la Casa del Popolo, l'avv. Ajello per la Lega Sociale, l'avv. D'Angelo per i Combattenti, l'avv. Mario Vacca, il Giudice cav. Ernesto Velis, il Ricevitore del Registro, il Ricevitore del Demanio, il sig. Luigi Marino per il Circolo Riformista, il dott. Impallomeni, il dott. Rosario Nicosia per l'Unione Operaia, Giuffrida Gioacchino per il Casino Civile, il rappresentante de Mutilati, tutti gli impiegati del Comune.

Notiamo numerosi altri intervenuti di cui ci sfuggono i nomi e parecchie signore e signorine, fra le quali la madre del tenore, la signora Crimi Gabriella e figlia, la cognata signora Melina Migliando, la famiglia del cav. Giulio Raspagliesi, i nipoti sig. Arcuri Orazio e signora, la signora del comm. Vonini, la famiglia del cav. Raspagliesi notar Gaetano.

E' assente il sindaco Guido Pietro che ha mandato un telegramma di affettuosa adesione.

Mentre avvengono le presentazioni, fuori la folla, raccolta inverosimilmente numerosa nella larga piazza, chiama il tenore e Giulio Crimi è costretto ad affacciarsi, a... subire un breve discorsetto di presentazione fatto con affettuose parole dal funzionante sindaco avv. Angelo Caruso, e a... improvvisare, con voce commossa un ringraziamento.

Nel frattempo vengono serviti dolci, rinfreschi e liquori.

All'albergo dei poveri

Dal Municipio, sempre tra due ali di popolo, una breve corsa all'Albergo dei poveri, dove ad attendere Giulio Crimi, si trovano il Vicario Canonico Impallomeni con i consiglieri d'amministrazione cav. Filippo Strano, avv. Cutore Gaetano, cav. Giuseppe Ardizzone e prof. Bellia Biagio.

Una bambina recita dei versi d'omaggio ricevendone in cambio un bel bacio e... un biglietto da 50 lire. Ma non è questo il solo denaro che Giulio Crimi lascia al pio Istituto. Il suo grande cuore s'è aperto alla pietà, il suo pensiero è ricorso a tanti vecchietti cui la miseria ha ridotto senza una casa e un pane, il suo occhio s'è posato a contemplare tanta tristezza... e la sua borsa, infine s'è aperta. S'è aperta per un atto di grande bontà che altamente onora e l'uomo e l'artista: poiché Giulio Crimi ha donato all'Albergo dei poveri mille lire e gli ha inoltre costituito un assegno annuo di mille lire.

Interprete del nobile gesto è stato il cav. Giulio Raspagliesi, cognato del Crimi, che ha avuto brevi parole ispirate ai più alti sentimenti di bontà e di riconoscenza.

Eden Crimi

E parliamo dello spettacolo all'Eden Crimi. Un teatro all'aperto: teatro per modo di dire, ma che l'amore, le cure, l'intenso vivo desiderio di ascoltare Giulio Crimi, cantante celebre in Italia e all'Estero, hanno trasformato in una serra di fiori. Parecchie centinaia di persone attendono da ore e quando Giulio Crimi fa il suo ingresso è un applauso caloroso e prolungato cui risponde dalla strada un altro applauso della gente rimasta fuori e che si pigia, s'urta, fa ressa attorno all'impalcatura... primitiva del teatro per ascoltare il «tenore dall'ugola d'oro». E l'applauso va anche a Giuseppina Zinetti, l'eletta artista che ha voluto con squisito pensiero esser compagna, anche in questa occasione, a Giulio Crimi.

E Giulio Crimi e Giuseppina Zinetti hanno cantato sul minuscolo palcoscenico; e forse mai il loro canto è stato più sentito, più spontaneo, più sincero... e forse mai d'emozione più viva ha palpitato il loro cuore d'artisti...

Al piano sedeva il Maestro Matteo Adernò, cui fioriva in mente il ricordo lontano dei primi giorni che Giulio provava la

voce e si iniziava ai misteri dell'arte scenica.

Così i buoni patornesi sono stati appagati nel loro legittimo desiderio di veder cantare il loro illustre e grande concittadino che, veramente, non s'è risparmiato.

I pezzi cantati con quella bravura di cui... ci rifiutiamo di fare l'elogio, poiché l'elogio più bello fu quello dell'accoglienza fatta dal pubblico e accompagnati al piano con senso e misura dal Maestro Adernò; furono il duetto della «Cavalleria», la romanza del fiore della «Carmen» e un brano della «Fanciulla del West» per il solo Crimi e la romanza della «Cavalleria» per la sola Zinetti.

Insistentemente chiamata cantò pure un brano dell'«Amico Fritz», la gentile signora Murabito.

Del successo... della serata abbiamo detto. Aggiungiamo solo che anche essa — fra le tante fatte dal Crimi — fu dedicata alla beneficenza, cioè all'Istituto dei poveri.

E aggiungiamo pure che prima... dello spettacolo, l'avv. Caruso pronunziò un breve discorso, che fu tutto un inno alle virtù morali e canore di Giulio Crimi, chiudendo coll'offerta, a nome del Comune, di una medaglia ricordo della città nativa assai caro al cuore dell'artista e dell'uomo.

Il ritorno

E si inizia il ritorno.

Sono le 10,30. C'è per l'aria una freschezza di primavera che incanta. S'espandono lente e sonore le ultime note dell'inno reale, salgono al cielo gli evviva e i battimano, il nome di Giulio Crimi risuona per la vasta piazza gridato da mille petti, una fiaccolata attornia per un bel pezzo le automobili... che presto però... allungono il passo sulla via del ritorno, lasciandosi dietro il ricordo di una grande festa...

Dimenticavamo di notare che dopo la recita, in casa del notar cav. Gaetano Raspagliesi, vennero offerti agli intimi dolci e rinfreschi e che il quarto potere era rappresentato dal Grand Uff. Baldassare Zangara, da Vincenzo Zangara per il «Giornale dell'Isola» e dall'umile sottoscritto per il «Corriere di Sicilia».

IGNAZIO GARRA

(Il Corriere di Sicilia, Domenica 20 Agosto 1922)

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